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Cappelletti a Ferragosto
La Torta Fritta
con i salumi stagionati nella nostra antica cantina:
Prosciutto di Parma 27 mesi,
Coppa piacentina e Salame artigianale.
Giardiniera fatta in casa
Lasagnette tiepide alle verdure estive, crema di Parmigiano e basilico
I Cappelletti
gli originali dal 1951:
ripieni con 3 stagionature di Parmigiano,
fatti a mano da Anna e cotti in brodo di terza
Filetto di maialino in crosta di frutta secca e susine zucchelle
Semifreddo di Ferragosto
Liquore artigianale e caffè
45 euro a persona
Bevande escluse
Alla Trattoria Da Anna, il prossimo 15 Agosto, si svolgerà come ogni anno
il rito dei Cappelletti a Ferragosto.
Perché di mangiarli a Natale son
capaci tutti, ma il vero buongustaio, il “Mangnadòr da caplèt” come
diciamo noi a Parma, il Cappelletto lo mangia a Ferragosto!
“Ma perchè
con questo caldo dovrei mangiare un piatto di Cappelletti in brodo?”...mi
dirai se non sei di Parma… i Cappelletti sono il piatto della festa in
tutte le stagioni, e a Ferragosto ancora di più!
Perché se mangi i
Cappelletti a Ferragosto succedono magie: l’estate afosa si trasforma in
primavera, la tua vicina di tavolo, quella che ha preso roast-beef e
insalatina e non smette un attimo di spettegolare, diventa addirittura
simpatica, e il bersò di questa trattoria al limite alla pianura padana,
dove hai cercato un po’ d’ombra per mangiare in santa pace, diventa un
bosco ombroso e fresco di montagna.
Ti ho convinto? Puoi sederti allora sotto il bersò, mentre la vicina
ti guarda di sottecchi e cerca di capire chi sei, di chi sei parente e
conoscente, e come attaccar bottone. Ti portano il lambrusco fresco e lo
versi nel bicchiere, bevi un sorso e va giù di un bene!
E i
Cappelletti? Un attimo di pazienza, arrivano!
Intanto che aspetti la
sacra bronza (zuppiera) ti racconto la scena di stamattina, che è la
scena di tutte le mattine in realtà.
Dovresti entrare in Trattoria alla
mattina presto mentre in cucina “si gratta il formaggio”.
Il Parmigiano è appena arrivato: tante punte di Parmigiano che sono uno spettacolo.
La grattugia elettrica inizia ad andare e un profumo meraviglioso si
sparge per le stanze della Cornaccina!
A questo punto l’Anna prepara il
ripieno, con tre tipi di Parmigiano: quello più giovane ha 24 mesi, poi
c’è quello di 30, e un pezzetto, poco poco, ancora più vecchio, anche 36
mesi.
Sono forme che sono state fatte due, tre anni fa, ci pensi?
Sette
anni e mezzo di parmigiano in un singolo, piccolo cappelletto. Insieme
al formaggio, nel ripieno ci va il pane grattugiato, fatto con le micche
bianche però, mica con un pane qualunque. Il pane va
bagnato con brodo di carne bello ristretto, bollente, si aggiunge
qualche uovo, e niente noce moscata perché all’Anna non piace.
A questo
punto, amalgamato bene il tutto, l’Anna fa una bella pepita di ripieno e
inizia a girare per la Cornaccina cercando le sue figlie e dice loro:
tastachì… tastachì!
Che vuol dire: assaggia qui! Mettici del 30, dice
una. No, del 24, dice l’altra.
Sento il pane, dice una. Bon da mat, dice
l’altra.
Dopo varie aggiunte di formaggio la Martina, che è la più
difficile da accontentare, dà l’ok e si comincia!
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